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Integratore Riboflavina | Fonti Alimentari, Fabbisogno, Carenza e Controindicazioni

Integratore Riboflavina | Fonti Alimentari, Fabbisogno, Carenza e Controindicazioni
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Scrittore ed esperto4 anni In
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Dallo scrittore Myprotein Graziano Pallotta, studente in Farmacia.

Integratore Riboflavina

La riboflavina, o vitamina B2, è una molecola appartenente alla categoria delle vitamine del gruppo B, e come tale interviene nel metabolismo cellulare; infatti funge principalmente da cofattore (FAD e FMN) e catalizza alcuni processi ossido-riduttivi, in particolare quelli che permettono la conversione dell’energia chimica presente nei nutrienti in energia utilizzabile dall’organismo, nonché reazioni di attivazione di altre vitamine.

In molte vie metaboliche in cui è coinvolta, opera in associazione alla vitamina B6, alla vitamina K e all’acido folico.

Nel sangue è trasportata da alcune proteine plasmatiche, come l’albumina e le immunoglobuline IgA, IgG ed IgM. Attraverso la circolazione raggiunge il fegato, dove grazie a reazioni di fosforilazione viene trasformata nelle due rispettive forme coenzimatiche: flavin-adenin-dinucleotide (FAD) e flavin-mononucleotide (FMN).

Queste conformazioni coenzimatiche non sono altro che gruppi prostetici essenziali per il funzionamento degli enzimi flavinici, dunque indispensabili in diverse reazioni metaboliche di ossidoriduzione, come quelle associate al metabolismo dei glucidi, dei lipidi e dei protidi.

L'integratore Riboflavina riboflavina ha inoltre proprietà antiossidanti, e secondo alcuni studi sarebbe anche in grado di ridurre per intensità e frequenza gli attacchi di emicrania.

Secondo alcuni autori potrebbe essere utile nella prevenzione della cataratta, della depressione e della stanchezza muscolare.

Fonti Alimentari

Le fonti alimentari di Integratore riboflavina sono numerose, e ben distribuite sia nel mondo animale che in quello vegetale. Per via della sua rilevante presenza nel latte e nei latticini, è spesso chiamata anche lattoflavina.

Nella tabella seguente vediamo le principali fonti animali e vegetali di vitamina B2, e il loro contenuto medio in riboflavina espresso in mg per 100g di alimento; ricordiamo inoltre che, come gran parte delle vitamine del gruppo B, è presente in buone quantità nel lievito di birra (4,2mg su 100g nel caso di lievito di birra secco; diminuiscono a 1,65mg nel lievito di birra fresco).

Principali Fonti Alimentari Animali (mg/100g) Principali Fonti Alimentari Vegetali (mg/100g)
Latte e Latticini (1,8) Cavoli (0,15)
Carne (0,5-0,7) Spinaci (0,1)
Pesce Germe di frumento (0,61)
Fegato (3), cuore (0,8-0,9) e rene (2,2) Radicchio (0,53)
Uova, albume (2,5) Soia secca (0,52)

Fabbisogno

L’apporto giornaliero deve tener conto di numerose variabili, come il sesso, l’età, ed alcune condizioni fisiologiche (ad es. l’attività fisica).

Generalmente sono consigliati 1,3-1,6mg di Vitamina B2 al giorno per gli uomini, e 1,1-1,3mg per le donne; invece, secondo altre linee guida di assunzione, la riboflavina andrebbe introdotta in quantità proporzionali alle calorie introdotte con la dieta, ovvero 0,6mg ogni 1000kcal.

Come per tutte le vitamine idrosolubili (ad eccezione della B12), la riboflavina non viene accumulata nell’organismo in quantità importanti, e di conseguenza fenomeni di intossicazione da sovraddosaggio sono molto rari; nei pochissimi casi in cui queste reazioni si manifestano, sono lievi, e rappresentate da nausea, vomito, e colorazione giallastra delle urine.

Carenza

Vista la sua notevole distribuzione in diverse tipologie di alimenti, sia vegetali che animali, e considerato il fabbisogno relativamente basso, possiamo affermare che grazie ad una dieta equilibrata il soggetto sano è in grado di assumere le quantità di riboflavina ad esso necessarie senza dover obbligatoriamente ricorrere all’integrazione.

Diversa è la situazione nei soggetti anziani, negli alcolisti, o nei fumatori, o nelle persone affette da determinate patologie. L’integrazione è infatti consigliata a tutti quei soggetti che, a causa di uno stile di vita eccezionalmente “logorante” possono trarre vantaggio dall’integrazione di vitamina B2, a fronte del possibile aumentato fabbisogno.

Fenomeni da carenza sono molto rari, e si manifestano lentamente, con stanchezza, prurito agli occhi, cambi di umore, fotofobia, e successivamente con dermatiti, anemie, insonnia, ecc..; nei casi più gravi si possono avere anche disturbi cerebrali. Secondo alcune fonti, una carenza di riboflavina in gravidanza potrebbe causare malformazioni nel feto.

Struttura, stabilità e conservazione

Peculiarità strutturale è rappresentata dalla catena ribitolica (dalla quale la riboflavina prende il nome), legata ad un nucleo isoallossazinico.

Si presenta come un composto giallastro, fluorescente se sottoposto a radiazione ultravioletta. Ha una moderata solubilità in acqua e una buona stabilità al calore, ma possiede una notevole fotosensibilità; di conseguenza è fondamentale rispettare precise tecniche di produzione e soprattutto di conservazione la quale, per questo motivo, andrebbe effettuata in recipienti non trasparenti.

Controindicazioni

La riboflavina può ridurre l’attività farmacologica di alcuni farmaci antibatterici, come l’eritromicina e la streptomicina. Alcuni farmaci possono invece ridurre l’assorbimento di vitamina B2, e tra questi ricordiamo la pillola anticoncezionale, gli antidepressivi triciclici e farmaci antipsicotici come le fenotiazine.

Conclusione

Il nostro fabbisogno di Integratore Riboflavina è relativamente basso e, come abbiamo visto, è molto diffusa negli alimenti, siano essi di origine vegetale o animale. Per questi motivi fenomeni da carenza sono piuttosto rari, in quanto il fabbisogno è normalmente coperto da un’alimentazione corretta, varia e bilanciata.

Tuttavia, per individui in determinate condizioni, come soggetti particolarmente attivi, sportivi agonisti e professionisti, l’integrazione di vitamina B2 potrebbe diventare utile e razionale, grazie agli effetti metabolici ed “energetici” che questa vitamina può determinare.

 

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  1. Renato Mariani Costantini, Carlo Cannella, Giovanni Tomassi: Fondamenti di Nutrizione Umana; Il Pensiero Scientifico Editore.
  2. New England Journal of Medicine (1970) Richard S. Rivlin
  3. http://www.umm.edu/altmed/articles/vitamin-b2-000334.htm
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