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Alimentazione

Alimenti Funzionali | Che Cosa Sono? A Cosa Servono? I Top 5

Alimenti Funzionali | Che Cosa Sono? A Cosa Servono?  I Top 5
Myprotein
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Dallo scrittore Myprotein Leonardo Cesanelli, laureato in Scienze e Tecnologie Alimentari, laureando in Nutrition and Functional Food.

Alimenti Funzionali

I functional food sono un vasto ed eterogeneo gruppo di prodotti alimentari, caratterizzati dal fatto di avere delle specifiche proprietà benefiche, definibili come particolari alimenti in grado di conferire specifici effetti salutistici alla dieta, al di là del semplice valore nutrizionale.

A tale scopo questi alimenti possono essere “arricchiti” con particolari sostanze benefiche (vitamine, minerali, peptidi bioattivi, ecc.) e/o “alleggeriti” di sostanze dannose/elementi antinutrizionali (grassi, zuccheri, ecc.). Il continuo aumento di consapevolezza da parte del consumatore sul ruolo della dieta nel mantenimento di un livello di salute ottimale e nella prevenzione di specifiche patologie ha fatto sì che negli ultimi anni il mercato di questi alimenti abbia subito una crescita costante.

Il concetto, termine, di functional food può essere fatto risalire ai primi anni ’80, successivamente, nel 1991, tali alimenti vennero definiti con l’acronimo FOSHU, Foods for Specified Health Use, delineando così, cibi aventi proprietà benefiche sulla salute umana per la presenza di particolari elementi benefici o perché privati di costituenti allergenici.

In seguito, nel 2002, l’International Life Sciences Institute (ILSI), definì “funzionali” gli alimenti aventi la capacità di influire positivamente su una o più funzioni fisiologiche, contribuendo a preservare o migliorare lo stato di salute e di benessere e a ridurre il rischio di insorgenza di malattia (Wildman R.E.C. et al., 2007).

Che Cosa Sono?

In Europa, l’European Commission, Health Consumer Protection li definisce “alimenti di cui è stata dimostrata la capacità di interagire positivamente con una o più funzioni bersaglio nell’organismo, con effetto superiore a quello della normale nutrizione”.

In ogni caso al di là della della definizione che si voglia prendere in considerazione, un alimento funzionale per essere considerato tale dovrà:

1) dimostrare la sicurezza e la base scientifica dell’effetto salutistico esplicato;

2) l’aspetto, l’odore e il sapore devono essere simili a quelli degli alimenti tradizionali;

3) non dovrà presentarsi sotto forma farmaceutica, ma appunto di alimento.

A Cosa Servono?

Dopo aver cercato attraverso una panoramica generale di introdurre e dare una sorta di definizione al concetto di functional food, e aver sottolineato come stia aumentando consapevolezza dei consumatori sul ruolo svolto da una dieta sana nel contribuire al mantenimento di uno stato di salute e benessere psico-fisico ottimale, cercheremo ora di analizzare attraverso alcuni studi riportati in letteratura gli effettivi vantaggi che il consumo/utilizzo di functional food può avere sull’individuo.

Ci soffermeremo principalmente su questi aspetti:

1) regolazione di crescita e sviluppo (dalla prima infanzia fino alla fase adolescenziale);

2) mantenimento della salute in generale (es. controllo delle funzioni immunitarie, regolazione del sistema gastrointestinale, salute psicofisica, controllo dello stress, mantenimento durante la terza età…);

 Crescita e sviluppo

Per quanto riguarda la prima area di ricerca, “regolazione di crescita e sviluppo”, sono stati eseguiti degli studi riguardanti sia la dieta delle mamme sia quella dei bambini, dalla prima infanzia all’adolescenza.

Nel periodo adolescenziale sempre i già citati PUFAs e le vitamine D e K insieme a prebiotici sembrano essere molto importanti ella regolazione delle capacità sensoriali e nello sviluppo del sistema scheletrico.

Salute generale

Se parliamo invece di “mantenimento della salute generale”, i progetti sostenuti dall’Unione Europea sono diversi, citiamo ad esempio il NUTRIMENTHE, un progetto che si occupa di quantificare gli effetti della nutrizione sulle attività mentali e cognitive (memoria, concentrazione, attenzione).

Obesità

Per la “riduzione del rischio di obesità”, un problema tanto recente quanto preoccupante, visto il progressivo aumento della popolazione europea in sovrappeso nel corso di un periodo assai breve, anche in questo caso sono diversi i progetti di ricerca attivi o effettuati.

Uno dei progetti più significativi degno di nota è senz’altro il progetto HELENA, un programma di ricerca con l’obbiettivo di studiare quali sono le motivazioni che spingono i consumatori a scegliere cibi ricchi di grassi/zuccheri invece che cibi più naturali e leggeri.

5 Cibi Funzionali

Cerchiamo di analizzare in modo generale alcuni alimenti funzionali tra i più rappresentati attualmente sul mercato. Alla categoria di alimenti funzionali appartiene anche un sottogruppo di alimenti detti ‘probiotici’, che apportano effetti benefici in quanto contengono batteri probiotici.

Questo termine fu coniato agli inizi del ‘900 dal premio Nobel Ilya Ilyich Machnikov che per primo sottolineò l’effetto benefico dei batteri lattici, citandone, a supporto, la longevità delle popolazioni caucasiche e bulgariche che, notoriamente, consumano elevate quantità di prodotti fermentati quali lo yogurt. E’ importante ricordare che la maggior parte dei ceppi batterici, con una dimostrata efficacia probiotica, appartiene ai generi Lactobacillus e Bifidobacterium (Hrelia et al., 2009).

1 Yogurt

L’alimento per eccellenza contenente probiotici è senz’altro lo yogurt, ma anche quello non addizionato di specifici ceppi probiotici, è di per sé ritenuto un alimento adatto alla dieta giornaliera per il suo contenuto in sali minerali (calcio), vitamine del gruppo B e proteine facilmente assimilabili grazie alla presenza di fermenti lattici attivi. L'immagine dello yogurt, in Italia, è difatti quella di alimento con elevate proprietà salutistiche e dietetiche complemento ideale di una alimentazione sana e leggera.

2 Cereali

Un’altra classe di alimenti che può essere considerata funzionale per le componenti prebiotiche (ingrediente alimentare che non viene idrolizzato dagli enzimi del tratto gastrointestinale umano e che stimola la crescita e/o l’attività di uno o un limitato numero di batteri nel colon portando ad un miglioramento della salute dell’ospite, Gibson e Robertfroid, 1995) ad esempio mais e sorgo; per il contenuto di fibra di minerali e vitamine sono i cereali (alcuni in particolare naturalmente).

Citiamo ad esempio l’avena sativa, ricca di una fibra solubile, il ?-glucano, un polisaccaride lineare costituito da unità di glucosio legate con legami ? 1-4 e 1-3 in proporzioni diverse che si è rivelato in primis un ottimo substrato per la crescita di lattobacilli e bifidobatteri. Inoltre, possiede diverse proprietà benefiche come rallentamento del transito intestinale e svuotamento gastrico; riduzione dell’assorbimento di glucosio e della concentrazione di colesterolo LDL ematico.

3 Aglio

Se vogliamo invece andare su alimenti più semplici e che possiamo reperire semplicemente nel nostro orto possiamo citare senz’altro l’aglio.

Il bulbo di questa pianta risulta essere una ricca fonte di diversi fitonutrienti che conferiscono all’aglio un’importante azione farmacologica. Questa importante attività è dovuta alla presenza di tiosulfinati, composti volatili a base di zolfo responsabili anche del caratteristico sapore e odore pungente di questa pianta.

I principi attivi caratteristici di questa pianta sono l’alliina; l’allicina e i diversi composti derivati (solforati di allile, ajoene, ecc...) e che risultano in grado di esplicare effetti benefici sulla circolazione sul livello di colesterolo e trigliceridi ematici, sembra inoltra avere effetti ipoglicemizzanti, antibatteriche, antiossidanti ed immunostimolanti. (Virginia Lanzotti, The analysis of onion and garlic, 2006)

4 Latte

Sempre parlando di latticini, questa volta concentrandoci nella (o prodotti derivati dalla) materia grassa del latte sono diversi i composti che rivestono potenziale utilità per il mantenimento della salute nell’uomo. Ad esempio i CLA (Conjugated linoleic acids), che si formano per intervento dei microrganismi del rumine e una grande varietà di fosfolipidi.

Questi ultimi sono importanti costituenti di membrana e sembrano giocare un ruolo significativo nel controllo del profilo lipemico, della gastroprotezione e della protezione da microrganismi patogeni.

5 Tè verde

Infine citiamo il tè verde, prodotto dalla Camellia sinensis (L.) è il tè a più alta concentrazione di polifenoli, uno studio ha riportato come a seguito dell’ingestione di tè (1.2g in 200ml di acqua contenente epicatechingallato 42mg) ad un’ora dall’assunzione le concentrazioni plasmatiche di antiossidanti (epicatechingallato) aumentassero considerevolmente. (Lee MJ et al., 1995)

1. Cabras, A. Martelli; Chimica degli alimenti, PICCIN, Padova (2004)

2. Wildman R.E.C. 2007. Handbook of nutraceuticals and functional food. CRC Press

3. Arai, S., Vattem, D.A. and Kumagai, H. (2013). Functional foods-History and Concepts. Book series Functional foods, Nutraceuticals and Natural Products: Concepts and Applications vol. 1 (10.1-10.13.).

4. FAHRE. (2010). Food and Health Research in Europe: synthesis of thematic expert reports.

5. Hrelia S., Leoncini E., Angeloni C. 2009. Piante per alimenti funzionali e probiotici. In: Ranalli P., (Ed.). Le piante industriali per una agricoltura multifunzionale. Avenue media, Milano-Bologna, 39-55.

6. ACSH. (2002). Facts about “functional foods”. A report by American Council on Science and Health. Technical Paper by Hasler, C. Project coordinator Kava, R. Broadway, 1/4/2002. ADA. (2004). Position of the American Dietetic Association: functional foods. Journal of the American Dietetic Association 104: 814-826

7. Diplock A.T. et al: Scientific concepts of functional foods in Europe: Consensus Document, British Journal of Nutrition 1999, 81 (Suppl. 1),S1-S27

8. Erickson KL, Hubbard NE: probiotic immunomodulation in healt and disease. Journal of nutrition. 130 (2 suppl S): 403S, 2000 Feb

9. Gatti PM “Functional food : i prebiotici ed i probiotici” Cenesthesis 1-anno VI febbraio 2000

10. Elena Bortolini, Curarsi con l’aglio, Uso terapeutico e gastronomico, Hermes Edizioni, Roma, 2003.

11. Lee M-J, Wang Z-Y, Li H, Chen L, Sun Y, Gobbo S, Balentine DA, Yang CSAnalysis of plasma and urinary tea polyphenols in human subjects. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev 4: 393-399

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