Come “shockare” i muscoli ad ogni allenamento

How to "shock" the muscles with each workout

Increase the weight Reduce the rest time Vary the number of repetitions Vary the Time
Shockare un muscolo significa stimolarlo in una maniera in cui non è abituato a lavorare, fornire uno stimolo diverso dal precedente. Per ottenere questo effetto basta manipolare una di queste variabili che vanno quindi a modificare l’intensità ed il focus del movimento rafforzando infine un certo aspetto (magari un punto debole) del movimento.
Diversi esercizi con diversi effetti
Tutti gli esercizi possono essere assimilati a movimenti fisiologici. Uno squat consiste in una flessione di ginocchio, flessione di anca e dorsi flessione di caviglia cui seguono una estensione di ginocchio, di anca e planti flessione.
Un curl con i bicipiti consiste in una flessione di gomito seguita da una sua estensione. Tutto è assimilabile a movimenti fisiologici perché non potrebbe essere altrimenti: il corpo è fatto per muoversi secondo determinati schemi.
La differenza tra le varie tipologie di esercizi, ad esempio tra i vari tipi di curl per i bicipiti, sta per lo più nella curva di resistenza del movimento.
In un curl con il bilanciere la massima tensione si registra attorno a 80? 90 gradi i flessione di gomito, ovvero nella porzione più o meo centrale del movimento, in un curl su panca inclinata il massimo stress è più nella fase iniziale del movimento mentre in uno spider curl la tensione massima coincide con la massima contrazione del bicipite. Diverse curve di tensione determinano anche un diverso stimolo allenante che si concretizza in parte in uno stimolo maggiore di una certa porzione di fibre del muscolo e di una maggiore forza in un determinato angolo del ROM fisiologico.
Bisogna tenere in considerazione che si verifica una sorta di assuefazione del muscolo: ad un certo stadio dello sviluppo di un muscolo questo rallenta la sua capacità di progresso in un certo movimento.

Questo discorso si dovrebbe applicare al body building, alla corsa, ecc.
Specificità dell’allenamento
Se si svolgono sport come velocisti oppure giocatori di basket oppure power lifter è necessario tenere a mente che l’allenamento deve sempre avere un ritorno sugli specifici movimenti della propria disciplina.
Se ad esempio si svolge lo sport di velocista è necessario ottimizzare il proprio allenamento e considerare che la flessione del ginocchio non si spinge oltre un certo grado. Non ha dunque senso effettuare degli squat ATG anche perché questi porterebbero uno stress allenante che “ruba” spazio ad altri esercizi il cui ritorno è più importante.

Ha più senso lavorare i primi gradi di flessione del ginocchio e su movimenti di estensione del bacino come stacchi rialzati, magari più sulla velocità esecutiva di questi. Discorso praticamente opposto se la propria disciplina è il power lifting. In questo caso lo squat deve sempre rispettare una buona profondità e lo stacco da terra deve puntare a sollevare un peso massimo.
Conclusioni
