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Serotonina | Cos’è? Mancanza, Effetti e Alimenti Per la Sintesi

Serotonina | Cos’è? Mancanza, Effetti e Alimenti Per la Sintesi
Leonardo Cesanelli
Scrittore ed esperto5 anni In
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Dallo scrittore Myprotein Leonardo Cesanelli, laureato in Scienze e Tecnologie Alimentari, laureando in Nutrition and Functional Food.

La serotonina è nota come 5 - idrossitriptamina, 5-HT oppure come ormone del buonumore. E' responsabile di importanti funzioni biologiche nel nostro corpo e in modo più specifico influisce significamente sul nostro umore e sul nostro stato d'animo. Con questo articolo vediamo cos'è la serotonina dal punto di vista biologico e quali sono le conseguenze della sua mancanza, gli effetti e infine, gli alimenti che la contengono.

In questo articolo troverai:

serotonina

1. Cos'è la Serotonina?

La serotonina (5-idrossitriptamina, 5-HT) è un neurotrasmettitore appartenente alla classe di composti aromatici detti indoli sintetizzato in alcune cellule dell’apparato gastrointestinale e nei neuroni serotoninergici del sistema nervoso centrale (SNC).

Viene biosintetizzata dal nostro organismo a partire da triptofano, un amminoacido essenziale, che viene prima convertito in 5-idrossi-triptofano (5-HTP), in una reazione catalizzata da un enzima: triptofano idrossilasi (TPH).

Questo enzima esiste in due isoforme distribuite in maniera differente nell’organismo: la TPH1 è localizzata prevalentemente nei tessuti periferici, nei fotorecettori dell’occhio e nella ghiandola pineale; la TPH2 è presente esclusivamente nei neuroni serotoninergici del SNC.

Questo neutrasmettitore produce i suoi effetti attraverso una varietà di recettori transmembrana presenti sia nel SNC che nel sistema nervoso periferico e in tessuti non neuronali, quale l’intestino e il sistema cardiovascolare.

2. Mancanza di Serotonina

La serotonina oltre ad agire sul sistema cardiovascolare, respiratorio e gastrointestinale sembra essere in grado di regolare umore, aggressività, comportamento sessuale, sensibilità al dolore e il ciclo sonno-veglia; favorendo la distensione, il benessere e il rilassamento.

Deficit di serotonina sono ormai noti dagli anni ’60 associati a fenomeni depressivi e meccanismi legati a tale correlazione sembrano essere stati dimostrati e legati allo shift nell’utilizzo del triptofano per la biosintesi di un'altra molecola (chinurenina) piuttosto che quello di serotonina.

La scoperta che la chinurenina provocava diversi effetti a livello del sistema nervoso centrale suggerì che una up-regulation della via che dal triptofano porta alla chinurenina determinava non solo un deficit di serotonina, ma poteva essere implicata nello sviluppo di ansia, sintomi psicotici e deterioramento cognitivo associati alla depressione.

A tal proposito una recente rewiew ha dimostrato come gli enzimi deputati alla formazione di chinurenina siano sostanzialmente due: la triptofano 2,3-diossigenasi (TDO), attivata dagli ormoni dello stress, e l’indolammina 2,3-diossigenasi (IDO), attivata da citochine pro-infiammatorie.

L’aumentata espressione dei geni che producono citochine pro-infiammatorie (interferone-gamma e fattore di necrosi tumorale alfa) potrebbe per tanto essere correlata ad una predisposizione genetica a sviluppare la depressione mediante una up-regulation della via della IDO, mentre fattori di stress ambientali attivano la via ormonale della TDO.

Si potrebbe quindi ipotizzare che la via della triptofano-chinurenina rappresenti uno dei principali punti di incontro dell’interazione tra fattori genetici e ambientali coinvolti nella fisiopatologia della depressione e anche un nuovo target per strategie terapeutiche innovative.

Studi in cui venne somministrato L-triptofano hanno rivelato incrementi consistenti di concentrazioni plasmatiche di prolactina e GH ma non di adrenocoticotropina e cortisolo.

3. Effetti della Serotonina

Perdita di peso

Per quanto riguarda i ritmi circadiani, è stato osservato come il nucleo soprachiasmatico dell’ipotalamo presenti “una consistente innervazione serotonergica” a partire dal “midbrain raphe nuclei” suggerendo possibili implicazioni della serotonina nel controllo degli effetti della luce sul ritmo circadiano.

Infine correlazioni tra serotonina e comportamenti alimentari sono ormai da tempo oggetto di studio, in particolare la serotonina o supplementi di precursori sembrano ridurre la sensazione di appetito e dunque l’assunzione dello stesso, al contrario sostanze inibenti i recettori della stessa sono correlate ad aumento di appetito e consumo di cibo.

Questi supplementi (Fenfluramina ad esempio) esplicano la loro azione a livello cerebrale (nucleo paraventricolare) e periferico modulando la sensazione di sazietà. Supplementi di precursori della serotonina hanno ad esempio trovato impiego nel trattamento dell’obesità, mostrando confrontati con placebo riduzioni consistenti di peso e quando la supplementazione (fenfluramina) veniva stoppata il peso ricominciava a crescere.

Altri studi hanno invece cercato correlazioni tra obesità e serotonina, in particolare l’influenza che questo composto possa avere sul consume di “junk food”. In particolare il consumo di cibi ad alto contenuto di carboidrati sembra essere correlato con aumenti di serotonina aumentando l’uptake cerebrale di triptofano, questo incremento di serotonina si ripercuote poi un minor consumo di cibi ad alto contenuto di carboidrati nel pasto successivo.

Uno studio che ha preso in esame un gruppo di individui obesi che consumavano abitualmente snack ricchi di carboidrati e a cui venne somministrata fenfluramina (precursore della serotonina) dimostrarono decrementi nel bisogno e consumo di tali snack e nel tempo perdita di peso.

4. Alimenti con serotonina

Infine l’ultima rewiew che andremo a considerare ha cercato di raccogliere gli studi che suggeriscano come aumentare la biosintesi e dunque i livelli di di questo neurotrasmettitore senza ricorrere a supplementi ma in maniera “naturale”.

Il primo fattore legato ad aumenti di livelli di serotonina sembra essere proprio lo stato d’animo dell’individuo, diversi studi condotti da Perreau-Linck e colleghi hanno riportato come il buon umore e la felicità fossero associate a livelli più alti di serotonina.

Il secondo fattore che sembra influenzare la biosintesi della stessa è l’esposizione alla luce solare, anche in questo caso sono diversi gli studi sia su umani che su cavie animali che dimostrano questa correlazione.

La terza strategia è quella di praticare abitualmente attività fisica.

Infine l’ultimo ma non meno importante fattore legato ad aumenti di livelli di serotonina è l’alimentazione, difatti alimenti ricchi di triptofano come

forniscono appunto il precursore per la sintesi della stessa (assunzioni di integratori a base di triptofano sono sembrati essere più efficaci rispetto all’assunzione via cibo).

Conclusione

Come abbiamo visto la serotonina rappresenta un importante neurotrasmettitore che influenza notevolemente il nostro stato d'animo. Quindi è fondamentale l'assunzione di questo elemento attraverso l'alimentazione, in quanto come abbiamo visto la sua mancanza può portare ad effetti negativi sul nostro corpo e in modo particolare sul nostro umore, causando tal volta lo stato depressivo.

 

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I nostri articoli dovrebbero essere utilizzati solo a scopo informativo e didattico e non sono destinati ad essere presi come consiglio medico.Se sei preoccupato, consulta un professionista della salute prima di assumere integratori alimentari o di apportare importanti cambiamenti alla tua dieta.

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Leonardo Cesanelli
Scrittore ed esperto
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Leonardo Cesanelli è un Biologo Nutrizionista (N.I. AA_080818) e Dottore in Scienze e Tecnologie Alimentari. Ha conseguito una Laurea magistrale in Nutrizion and Funcitonal Food (Biological Sciences). Tra le sue qualifiche annovera quella di Personal trainer e istruttore certificato CSEN. Attualemente lavora come libero professionista biologo nutrizionista-preparatore atletico.
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